Dimagrimento localizzato
Molte donne lamentano l’estrema difficoltà a ridurre le forme “dalla vita in giù”, anche quando si impegnano a seguire attentamente un regime dietetico ipocalorico e a svolgere un’attività fisica regolare. I famigerati “punti critici” che, per predisposizione genetica e specie in età fertile, possono in alcune donne risultare particolarmente accentuati, prendono il nome di adiposità localizzate. Tipicamente si riscontrano attorno all’ombelico, sopra il pube, a livello dei fianchi, della zona gluteo-femorale e lungo tutta la parte interna delle cosce e delle gambe fino alle caviglie.
Perché è così difficile combattere le adiposità localizzate e i regimi dietetici ipocalorici tradizionali causano il più delle volte un paradossale e ulteriore squilibrio della silhouette? Semplicemente perché il grasso corporeo non è tutto uguale nelle diverse sedi anatomiche e risponde in maniera diversa agli stimoli ormonali in base al particolare tipo di recettori che risulta maggiormente espresso nelle cellule adipose che lo costituiscono.
E’ bene precisare che l’adiposità localizzata (che si riscontra peraltro anche in donne non necessariamente in sovrappeso!), a differenza della “cellulite”, non è affatto una patologia, piuttosto può essere considerata per alcuni, in base a quelli che sono gli attuali canoni di bellezza, un “inestetismo”. Tuttavia può diventare causa di malattia quando determina un forte disagio psicologico.
L’unico trattamento dietetico per riuscire ad aggredire efficacemente questo tessuto adiposo (anche con ruolo sinergico e complementare ad interventi di medicina e chirurgia estetica) è una Dieta Chetogenica a condizione che questa sia basata su di un protocollo di qualità e sicurezza, prescritto e gestito da un professionista esperto (Biologo Nutrizionista-Medico).
Questo trattamento è stato in passato definito, a ragione, “liposuzione alimentare” proprio per la sua straordinaria efficacia nel ridurre i volumi delle adiposità localizzate. Andando a ridurre l’introito di carboidratil’organismo utilizza un carburante di riserva : i corpi chetonici che attinge direttamente dal grasso accumulato, senza intaccare minimamente la massa magra.
A differenza delle tradizionali diete ipocaloriche bilanciate, che riescono cioè a mobilizzare esclusivamente il grasso dei distretti superiori, la è un trattamento sistemico che però ha anche un’azione “locale” sul grasso delle adiposità localizzate, fisiologicamente sotto il controllo degli estrogeni (e anche dell’insulina, se consideriamo il grasso che tipicamente si accumula in addome sia nel maschio che nella femmina dopo una certa età).
Quali sono i vantaggi della DIETA CHETOGENICA?
- la rapidità della perdita di peso, che motiverà il paziente a portare a termine la cura.
- la mancanza della sensazione di fame, che si verifica a partire dal terzo giorno per la produzione di corpi chetonici, considerati anoressizzanti fisiologici.
- la protezione della massa muscolare, grazie all’apporto ottimale di proteine
- contribuisce alla cura della sindrome metabolica, ottenendo una normalizzazione delle alterazioni metaboliche, quali l’ipercolesterolemia, l’ipertrigliceridemia, l’ipertensione arteriosa.