Omega-3: cosa sono e a cosa servono?
Gli omega-3 sono acidi grassi definiti “essenziali” perché da un lato ci sono indispensabili per vivere e, dall’altro lato, il nostro organismo non è in grado di produrli. Essi, di conseguenza, devono essere assunti necessariamente attraverso l’alimentazione o, in caso di ridotto apporto o aumentato fabbisogno, con l’integrazione.
Innumerevoli ricerche scientifiche hanno evidenziato come, nel contesto di un’alimentazione equilibrata, gli omega-3 svolgano importanti azioni protettive sul nostro organismo, contribuendo ad apportare innumerevoli benefici per la nostra salute.
• L’EPA e il DHA contribuiscono al mantenimento della normale funzione cardiaca
(per assunzioni di 250 mg al giorno).
• Il DHA contribuisce al mantenimento della normale funzione cerebrale e della capacità visiva normale (per assunzioni di 250 mg al giorno).
• Il DHA e l’EPA contribuiscono al mantenimento di una normale pressione sanguigna
( per assunzioni di 3 g al giorno).
• Il DHA e l’EPA contribuiscono al mantenimento di livelli normali di trigliceridi nel sangue (per assunzioni di 2 g al giorno).*
Secondo Barry Sears, ideatore della Zona, l’integrazione con omega-3 costituisce un elemento fondamentale di questa strategia alimentare. È però indispensabile che gli omega-3 assunti quotidianamente possiedano quattro caratteristiche fondamentali:
• Devono essere purificati attraverso la tecnologia della distillazione molecolare;
• Devono avere un’alta concentrazione totale di omega-3, attorno al 75%;
• Devono contenere almeno il 60% degli acidi grassi omega-3 a catena lunga,
EPA + DHA, ossia gli unici efficaci;
• Devono contenere EPA e DHA nel rapporto 2 a 1.
In commercio ci sono fondamentalmente tre tipi di integratori di acidi grassi omega-3 (olio di pesce):
• Quello di qualità commerciale, il meno pregiato, non concentrato né depurato; è
molto povero in acidi grassi omega-3 a catena lunga (quelli benefici per la salute): ne
contiene circa il 15%; talvolta contiene anche acido arachidonico;
• Quello di grado standard, in genere contiene fra il 30 e il 40% di omega-3 a catena lunga ma anche una certa quantità di acidi grassi saturi e di inquinanti;
• Quello di grado RX, ottenuto attraverso un processo di distillazione molecolare multipla, quindi concentrato e distillato, virtualmente senza impurità né contaminazione, inquinanti e grassi saturi, con il 60% di omega-3 a catena lunga e con il rapporto ideale (2 a 1) fra EPA e DHA, i due omega-3 più importanti.
Detto ciò, è dunque fondamentale avere una dieta che includa alimenti che li contengano.
Secondo le indicazioni dell’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) e dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l’apporto giornaliero minimo consigliato è di 2,5 -3 gr. Durante la gravidanza e l’allattamento occorre aumentare del 20% la dose minima.
Garantiscono l’apporto di questi nutrienti alcune fonti di origine animale e vegetale e vanno consumati due volte a settimana.
Alcuni tipi di pesce, soprattutto quelli con la carne più grassa e le varietà dei mari del nord (acciughe, merluzzo, salmone atlantico, tonno, sgombro e relativi oli di pesce). Si trovano anche nel tuorlo d’uovo.
I semi oleosi e gli oli vegetali da essi derivati, oltre che nelle verdure a foglia verde.